venerdì 20 gennaio 2012

Dr Jekyll e Mr Hyde

… ovvero donna che lavora e mamma.

Conciliare la vita privata con il lavoro non è impossibile, ma quando arrivano i figli le cose si complicano.
Non dico che sia impossibile, ma è veramente dura.
Leggendo qua e là si legge che il tasso di abbandono dopo il primo figlio è altissimo (1 su 5 abbandona) entro l’anno e mezzo dalla nascita. Molte dichiarano di aver lasciato non riuscendo a trovare il giusto equilibrio lavoro-famiglia. Il dato non è consolante.
Io rientro ‘ancora’ nelle 4 che resistono, ma non nego che sto facendo molta molta fatica.

Lavoro nella consulenza da circa 12 anni e ho sempre lavorato senza vincoli di luogo e orario. Capitava molto spesso di uscire le 9 la sera (a volte anche oltre), di cambiare spesso cliente con conseguente spostamento geografico, sia all’interno della stessa città o in qualsiasi città italiana o anche all’estero. E’ sempre stato molto dinamico e interessante.
Oggi però la situazione è cambiata: ho due bambine che hanno bisogno di mille attenzione e di cure, e non hanno modo di capire che la loro mamma è stanca o assente.
Mi ritrovo quindi a divedermi in due, un po’ come il Dr Jackil e Mr Hide
Esattamente, mi sento proprio così: di giorno come dott Jackil, di sera come Mr Hide.
Di giorno tacco a spillo e trucco, di sera ciabatte e pigiamone.
Di giorno parlo di lavoro e cose semi serie con colleghi, tutti sempre nervosi (compresa me, ovviamente J), tutti con scadenze inderogabili e sembra sempre che dobbiamo salvare il mondo; di sera parlo di winnie pooh e peppa pig, faccio le costruzioni e gioco a ‘giro giro tondo’ e a cambio culetti!
La mattina sono sempre di corsa per cercare di arrivare in orario e vedo le piccole che fanno di tutto per stare con me anche soli 5 minuti in più.
Quando sono in ufficio mi sento in colpa perché non sono con le mie cucciole, perché passano tutto il giorno con la tata e non con me, con mille sensi di colpa. D’altro canto, il mio lavoro mi piace e quando alle 18.30 esco, mi sento in colpa verso i colleghi. Ma d’altronde devo – e voglio – andare anche dalle piccole.
Quindi, qual è la scelta giusta?
Sto sacrificando troppo la mia vita per il lavoro o il lavoro mi sta portando via una parte della mia vita famigliare?
Riuscirò a trovare un giusto equilibrio?
Al momento non ho intenzione di rinunciare al mio lavoro, però è ovvio che cambiato il mio di approcciarmi ad esso e le mie priorità.
Spero solo un domani di non pentirmi di aver tolto del tempo prezioso alle mie bambine o di capire per tempo quando è il momento di cambiare la mia vita.

Ciao!

Qui sotto riporto alcuni dati:
Bankitalia a questo proposito ha presentato dei dati veramente preoccupanti. Sono state prese in esame ben 50.000 nascite e si è visto come ben una mamma su cinque lascia il posto di lavoro dopo un anno e mezzo dalla nascita del proprio bambino. Molte mamme affermano di aver lasciato il lavoro sì volontariamente ma perché “costrette”, non riuscendo cioè a trovare il giusto equilibrio lavoro – famiglia.
C’è ancora un altro dato allarmante che è emerso. Ad uscire dal mercato del lavoro sono soprattutto le neo mamme under 24 (ben il 72%) e quelle meno istruite. Le donne impiegate nel settore pubblico nella maggior parte dei casi continuano a lavorare; questo perché si tratta di un settore che consente una maggiore flessibilità.

3 commenti:

  1. ciao! Io faccio parte di quelle donne che dopo il primo figlio hanno mollato il lavoro... L'ultimo lavoro che avevo era una collaborazione occasionale e c'è stato poco da lasciare :-/ secondo me la questione è che se ci sono i nonni dei bambini a poterli tenere, se hai un lavoro cerchi di tenerlo (al max passi al part time) ma se nessuno ti aiuta, un lavoro non riesci a trovarlo perché se sei disoccupata il nido o la baby sitter costano troppo e quindi non rientri mai più. Io spero al momento di rientrare quando la piccola farà la materna, ma visto quante assenze si sta facendo il primogenito che ha iniziato la materna quest'anno, non sono ottimista. In certi momenti mi spiace, ho la sensazione di essermi laureata per niente. In altri penso che se il mio destino fosse per es. di morire fra 10 anni preferirei aver passato il tempo coi bambini che al lavoro... Sonia

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    1. purtoppo il part-time non me lo danno.
      Neppure io ho nessuno che mi aiuta, ma al momento ho paura a lasciare un buon lavoro. In fondo, lo faccio anche per loro.

      Però...mai dire mai :)

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  2. Resisti. Il tempo passa più in fretta di quanto nessuno creda e ti troverai fuori dall'emergenza logistica :-)
    Poi ne iniziano altre ma questa è un'altra storia. Tieniti stretta il tuo lavoro se è interessante e soddisfacente. Se no te ne pentirai e se insoddisfatta poi non sarai una mamma migliore. In bocca al lupo! .....

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