mercoledì 23 gennaio 2013

Paura di dormire


Ieri sera, dopo l’ennesimo inutile tentativo di far addormentare Diana, mi dice.

‎'Mamma non voglio dormire'.
'Ma perché?'
'Perché domani mattina fatico a svegliarmi se dormo. Se invece non dormo...'

Ora, battuta a parte, che ammetto non mi aspettavo, in realtà è come se avesse proprio paura di dormire.

Non è mai stata una dormigliona, mai dormito il pomeriggio e spesso si sveglia ancora adesso la notte.

Ma quello che non capisco è  come mai ha così paura di dormire? A cosa posso associare questa sua paura?
Perché ha paura ad addormentarsi, sia da sola che con me?


La piccola non ha mai avuto questa avversione, si addormenta in camera sua al buio.
Diana si addormenta con me, con la lucetta accesa, e con almeno uno o due peluche, con il suo cuscino preferito e avvinghiata al mio collo.

Leggendo qua e là vedo che il problema è piuttosto comune nei bambini.
Però questo non mi aiuta.

Come posso aiutare Diana?

Sto notando che questo ‘problema’ è meno accentuato quando passa più tempo con me.
Cioè, se non vado al lavoro e stiamo insieme, la sera si addormenta abbastanza facilmente.

Se  invece vado al lavoro e torno la sera, giusto in tempo per la cena, allora è come se dovesse recuperare e non vuole dormire. E’ più nervosa e intimorita.
Cerca di spostare sempre più avanti il momento della nanna. E la notte è spesso agitata.

Cerco di rassicurala in tutti in modi.
Sa che dorme in camera con la sorellina e se si sveglia di notte, basta che mi chiami e la mamma arriva.
Lo sa.
E lo faccio. Sempre.
Sa che si sveglia e vuole venire nel lettone ce la porto.

Ma il problema non è quando si sveglia.
E’ proprio convincerla a rilassarsi e dormire.
A volte arriva proprio a piangere che non vuole dormire.

Mi sdraio con lei, la abbraccio, le dico che la mamma è li con lei.
Non la sgrido.
La accarezzo.
Se vuole qualche pupazzo glielo porto (gliene ho concessi solo 2 per notte e li sceglie ogni sera – se fosse per lei dormirebbe con tutti i suoi peluches!).

Ma, anche quando cede, la vedo proprio ‘terrorizzata’ dall’idea di dormire.

Eppure abbiamo stabilito un orario per la nanna e cerchiamo di rispettarlo sempre.
Abbiamo il nostro rituale: prima latte con cartoni, poi denti, poi nanna la sorellina, poi la scelta dei pupazzi, poi si fa la nanna.

Insomma, qualcuno ha qualche suggerimento per me?
Per mitigare questa sua fobia?

martedì 22 gennaio 2013

Tu fai ginnastica?




Allora, vediamo:
  • Piegamenti, tutte le volte che raccolgo le cose che le bimbe lanciano per terra.
  • Allungamenti, tutte le volte che metto qualcosa in alto per evitare che le bimbe le prendano
  • Corsa, tutte le volte che devo prendere le bimbe per  farle salire in macchina.
  • Guida sportiva, tutte le volte che corro in macchina per non fare tardi in ufficio.
  • Lotta, tutte le volte che devo cambiare il pannolino ad Eva o vestire Diana.
  • Step, tutte le volte che faccio le scale su e giù per portare le bimbe in bagno.
  • Pesi, tutte le volte che le prendo in braccio (anche contemporaneamente).
  • Resistenza fisica, tutte le volte che le faccio cenare cercando di farle stare a tavola e convincendole a mangiare da sole.
  • Esercizi per la schiena, tutte le volte che fanno cavalluccio su di me.
  • Placcaggio, tutte le volte che tento di legare le bimbe ai seggiolini in auto.
  • Arti marziali, ogni volta che evito i loro colpi.
  • Riflessi, ogni volta che le prendo al volo evitando che cadano (quando ci riesco).
  • Defaticamento, raramente quando le bimbe dormono..


        Ma la domanda era? Tu fai ginnastica o tu vai in palestra?

Ah, la palestra?

A beh, allora no, palestra no, non ho tempo.

Ma la ginnastica non manca, no?

martedì 15 gennaio 2013

Va beh, prendiamola a ridere no?



Il tutto inizia venerdì sera. Il giorno dopo è sabato (quindi niente pediatri), il papà parte per gli States e arrivano i nonni.
Iniziamo a prepare la valigia al papà tutti insieme ed Eva accenna una tosse …strana, brutta.
Ma non mi devo preoccupare, non posso sempre andare al pronto soccorso per una tosse. Sono troppo ansiosa. No no. Questa volta non è nulla. Aspettiamo.
La notte passa agitata, ma la mattina non ha più nulla. Il papà all’alba parte e in giornata i nonni arrivano.
La sera arriva la febbre, 38.7 e la notte di nuovo agitata tra tosse brutta che le toglie il respiro.
Ma non mi devo preoccupare, non posso sempre andare al pronto soccorso per una tosse. Sono troppo ansiosa. No no. Questa volta non è nulla. Aspettiamo.
La mattina non ha più nulla. Febbre sparita. Solo questa tosse, ma solo se dorme.
Meglio. Aspettiamo.
E poi domani è lunedì, chiamerò la pediatra.

Finalmente lunedì porto la piccola dalla baby sitter (non aveva nulla a parte la tosse) e  chiamo la pediatra per fissare un controllo. Ok, appuntamento preso per le 17,20 della sera.
Nel frattempo il pomeriggio ritorna un po’ di febbriciattola, ma sempre sotto a 37.5.
Vado a prendre la piccola dalla tata, la preparo e andiamo dalla pediatra. La guarda, la trova bene. In fondo la piccola è molto vivace, idratata e mangia.
Poi le ascolta i polmoni e mi guarda: ‘Signora…la bimba ha broncopolmonite!!!’.

COSA??? Ma come? Non ha nulla, ha solo un po’ tosse!

Le consiglio un RX al torace per togliere il dubbio, ma si sente bene.
E qui inizia il calvario.

Prendo Eva la porto a casa dove c’è Diana ad aspettarmi con i nonni. Le spiego che andrò con Eva all’ospedale e che lei dovrà aspettarmi, che dovrà cenare con i nonni e se non torno, che farà anche la nanna con i nonni.
Preparo la borsa per la piccola e partiamo per il pronto soccorso.

La purtoppo la diagnosi è confermata, anche se devo dire che sono tutti meravigliati di come, nonstante la broncopolmonite, Eva sia vivace e mangi!
E fortunatamente satura bene l’ossigeno, quindi dopo un po’ d’insistenza ci mandano a casa con la cura, facendoci promettere che saremmo tornati al peggioramento dei sintomi (sperando che non ci sia!).

Diana nel frattempo è stata un angelo con i suoi nonni. Appena tornata a casa ha voluto vedere la sorellina e il resto della notte l’abbiamo passato tutte e tre (io Diana ed Eva) nel lettone di papà – tanto papà non c’è  J.

E per concludere questa fantastica avventura, quando finalmente riesco a prendere sonno, questa mattina sento un urlo.
Non capisco nulla, intontita dalla stanchezza e dalla notte, cerco di capire che successo, scendo frettolosamente dal letto pensando che sia caduta la bimba dalle scale ..ma così facendo schiaccio Eva nel letto che in ogni caso si era svegliata anche lei.
Il bastone storto dalla caduta..
Alla fine realizzo, vedo mia madre in penombra accasciata sulle scale che è fortunosamente caduta. Prendo la piccola e le vado incontro, nel frattempo arriva anche mio padre.
Insomma, alla fine della storia, mia mamma ha preso proprio una bella botta, mi ha piegato un ferro protettivo nella finestra delle scale, ha due grossi lividi (grossi) e molti dolori…e in tutto questo…Diana non si è neppure svegliata!!!

Va beh, prendiamola a ridere no? J



venerdì 11 gennaio 2013

Il mio terremoto sorridente!



Aiuto!!!
Vi ricordate la canzone di Carletto?

Carletto leva il nonno dell’ascensore,
Carletto leva il pesci dal frullatore,
Carletto di qua,
Carletto di là e questo non dice e questo non si fa!
(…)                                                      

Ecco, Eva è come Carletto.

Non so più cosa fare.
Le abbiamo provate tutte.
Urla, punizioni, con le buone, ho provato a far fare al papà (il maresciallo di casa!), nulla!
Con lei sembra che nulla abbia effetto.


Non pensavo che un pezzettino di bambina, tanto morbida e apparentemente indifesa potesse essere così inarrestabile, così testarda e imbloccabile.
 
E’ un moto perpetuo, non ferma mai.

Non faccio in tempo a girarmi che si sta lanciando dal divano, la prendo la metto giù e salta addosso alla sorellina come una delle più accanite tartarughe Ninja solo per abbracciarla (con il disappunto della sorella che ormai sfinita e incapace di difendersi, piange disperata).
La tolgo dalla sorella, la trovo in cucina 
che mi ha sbucciato e sparso su tutto il pavimento gli agli e e le cipolle.

La mando fuori dalla cucina, la trovo in sala seduta dentro il presepe a spostare tutti i personaggio o a mangiarsi la farina gialla usata per fare il deserto...

La tolgo dalla sala e la trovo davanti al mio pc che sta staccando i tasti dalla tastiera del pc, o mi sta togliendo i piatti dal tavolo o mi butta qualcosa giù dalle scale.

Se la sgrido o la punisco, mi guarda a ride senza ritegno.

Se per caso è in un’altra stanza e c’è silenzio, mi devo preoccupare seriamente. Starà svuotando una confezione di pannoloni o strappando tutte le pagine di un libro o colorando tutto tranne che un foglio di carta.

Se sono seduta e vuole farmi alzare e io mi rifiuto, arriva persino a mordermi!
E non toccatele il mangiare!!! Alrimenti altro che morsi! 


 Poi, all'improvviso, ti guarda e scappa correndo e urlando per casa e facendo dispetti a tutto e tutti.

E’ una vera e proprio teppista indisciplinata.
Però ogni marachella che fa (e ne fa tante), la fa con il sorriso sulle labbra.
Sempre.
Sempre sorridente.

Di sicuro è una bimba felice, ride sempre, ma che fatica per me, anzi per tutti noi!

Diana poveretta è la sua vittima preferita! (Anche se Eva in fondo la vuole solo abbracciare un po’ troppo e giocare con lei).
E il papà…mmm….lui lo vedo vicino all’esplosione!
Con Eva anche lui non riesce a trovare qualche mezzo educativo efficace.

Con Eva…abbassiamo le armi noi! Lei vince sempre.
Questo piccolo terremoto ci sta mettendo veramente alla prova.

Per fortuna, almeno, questo terremoto ci regala sempre dei sorrisi furbetti e maliziosi!











PS: Qui il testo della canzone Carletto di Corrado.
http://www.ilpaesedeibambinichesorridono.it/carletto.htm