lunedì 29 dicembre 2014

..ed io avrò cura di te, perchè sei un essere speciale!

Perché con te è così difficile?
Perché ogni cosa faccia con te, ogni linea educativa provi a seguire, ho sempre l’impressione di sbagliare e di ferirti?
Beh, lo sapevo che educare un bambino non era un compito semplice.  
Ma tu sei così sensibile e fragile!
Ma sei anche tosta e determinata.

Se ti lascio fare, vinci tu.
Se mi impunto, vinci tu.

Ieri guardavamo insieme ‘Il ritorno all’isola che non c’è di Peter Pan’.
Quando hai visto la guerra e i bambini che venivano allontanati dai genitori sei corsa da me in lacrime e tremando.
I tuoi sentimenti sono troppo accentuati. Non possiamo vedere neppure Frozen, o Paperino perché viene maltrattato e a te dispiace!

Vivi nel tuo mondo ed è difficile avvicinarti.
A pochi apri una breccia per farti capire.

Quando fai le cose hai sempre la testa tra le nuvole, anche un pulviscolo di polvere riesce ad attrarti e distrarti.
Tutto intorno a te è magico e degno della tua attenzione e del tuo studio accurato.

Se ti lascio fare ci mettiamo ore anche solo per scendere le scale o colorare un disegno.
Se vai in bagno a fare la pipì, torni giù dopo più di venti minuti e magari ti sei dimenticata di farla perché distratta da un raggio di sole.

Come devo fare con te?
Qualche giorno fa ti ho sgridata e sei scoppiata a piangere tremando. Ti ho chiesto perché piangevi e mi hai risposto che non lo sapevi. Che non eri arrabbiata con me, ma il mio approccio ti aveva comunque scosso troppo.

Quale metodo devo usare con te?
Non posso lasciarti fare tutto a modo tuo e con i tuoi tempi.
Le regole fanno parte della vita e tu vivi in questo mondo.
Purtroppo anche tu devi adattarti a questo mondo.

Ma qual è il metodo meno traumatico che posso usare con te?
Piccolo mia, con te ho sempre paura di sbagliare.

Io sono tutto per te. E tu sei tutto per me.
Abbiamo un legame speciale.

La notte mi chiami ancora anche solo per una carezza.

Prima di dormire mi chiedi sempre un bacio.
E poi un altro e un altro ancora.
Ogni sera me ne chiedi uno di più.

Ieri sera ti ho detto basta, ero stanca, Eva già dormiva, Ettore piangeva. Ti ho detto ‘Basta, uno è più che sufficiente!’
E tu di nuovo, hai detto che senza i miei baci non riuscivi a dormire e sei scoppiata ancora a piangere.
E non è un pianto da capriccio, è davvero un pianto di paura e sconforto.
Ormai capisco quando è solo un pianto di capriccio.

E quando invece piangi per paura, paura vera, non mi piace.
Non mi piace vederti piangere e soffrire.

Ma come devo fare con te?

Io farei di tutto per te, ma a volte sono senza forze, senza armi e senza difese.

E se da un lato sei timida e fragile, dall’altro sei tosta e determinata.
Non in modo irruento, ma non ti arrendi.
Come la goccia d’acqua che piano piano scava la pietra, così tu porti sempre a termine ciò che vuoi.

Se ti metti in testa qualcosa non ti smuove nessuno.
E già ne avevi dato provo nel passato fin da piccolina (http://blogprimaesperienza.blogspot.it/2011/11/adesso-io-cho-quasi-3.html)

In questi giorni volevi imparare fischiare.
Mi hai chiesto ‘Come si fa mamma?’.
‘Devi soffiare’ ti risposi.
E tu, hai iniziato a soffiare.  Un po’ come Forrest Gump ha iniziato a correre.
La mattina appena sveglia soffiavi.
Appena uscita da scuola soffiavi.
La sera soffiavi.
..e hai imparato a fischiare!

Piccola mia, sei un essere speciale! ..ed io avrò cura di te!

https://www.youtube.com/watch?v=_dVKzraWT3Y