domenica 29 maggio 2016

Oggi scrivo di te bambina mia...

Oggi scrivo di te bambina mia...
'Mamma come posso aiutarti?'
'Amore, mi vai a prendere gli occhiali?'
Passa più di mezz'ora e torni, sorridente e solare, con la tua testa un po' tra le nuvole e il tuo sguardo dolce e un po' confuso..

'Mamma, e adesso come posso aiutarti?
..amore, non mi hai ancora portato gli occhiali.
'Ah, vero mamma, vado!'

E ancora non torni, qualcos'altro ha attirato la tua attenzione. 
E ti distrai ancora, e il tuo mondo speciale ti rapisce ancora.

Chissà che sogni bambina mia.
Chissà dove vola la tua fantasia.
Chissà..

Oggi scrivo di te bambina mia..
'Mamma com'era tu da piccola?'
'Ero come te topolina?'
'Anche tu mamma non riuscivi a stare ferma? Anche a te ti sgridavano spesso mamma?'
'Si amore, io ero proprio come te. E scusami se oggi provo a frenarti, se oggi provo a porre dei limiti al tuo essere esplosiva e felice.
Perdoni se ho dimenticato com'ero anch'io da bambina.

Ecco, oggi parlo di voi dolci creaturine mie.

Della mia Diana, con la sua innata dolcezza e con la sua aria da sognatrice.

Della mia Eva, con il suo sorriso travolgente e la sua carica ottimistica.

Scusate se ogni tanto sembra che vi voglio arginare, cambiare, o altro.
Non permettete a nessuno di bloccarvi, di ostacolarvi, di reprimere i vostri sogni.

Siate sempre come siete, anche se qualcuno vi considererà diverse.
Perché voi siete così, e nessuno dovrà cambiarvi, neppure io.

Le mie creature speciali.
Vi amo amori miei, non permettete a nessuno di cambiarvi.
Neppure a me!

domenica 22 maggio 2016

Quando nasce una mamma: dove sono le istruzioni?

Quando nasce una mamma non le danno il libretto di istruzioni.

Quando, nella vita, si prende un nuovo elettrodomestico,
c'è sempre un manuale d'istruzioni.
Sempre molto curato e dettagliato.
Per ridurre al minimo gli errori.

Quando, nella vita, si impara un nuovo mestiere, c'è sempre un corso di formazione e successivi di aggiornamento.
Per dare il meglio.

Quando nasce una mamma no.
Non esiste un libretto d'istruzioni.
Non esiste un corso di formazione.

Ti mettono tra le braccia la cosa più preziosa e più importante della tua vita e... Nulla. Una mamma saprà cosa fare.
Una mamma deve saperlo.

Una mamma non è mai stata mamma.
Una mamma è piena di paure,
Una mamma sarà giudicata da tutti,
Una mamma sbaglierà.

Ma quando nasce una mamma, lei saprà cosa fare.

Quel frugoletto che ti mettono tra le braccia, così piccolo e così indifeso, sarà lui ad insegnarti.
Sarà lui a farti capire, a mostrati cos'è meglio per lui.

Una brava sarta, ad esempio, riconosce le stoffe, sa quale ago usare per quel tipo stoffa, qual'è il cotone più adatto, e come tagliarle.

Quando nasce una mamma, lei non sa come sarà il suo bambino.
Non sa come dovrà comportarsi con lui, non sa nulla.
Ma una mamma impara presto.

Una mamma sbaglia.
Una mamma perde la pazienza
Ma una mamma non si arrende.

Quante volte ho perso la pazienza con i miei bambini e poi sono andata in lacrime da loro chiedendo scusa, tentando di spiegare loro che non ho il libretto di istruzioni, che sto imparando con loro.
E che insieme impareremo e cresceremo.

Quanti dubbi, quante paure di sbagliare.
Tentare di capire cosa è meglio per loro, come affrontare le loro paure, essere all'altezza dei loro desideri e tentare di sedare i loro capricci.
Quanti dubbi per tentare di farli delle persone per bene.

Ma adesso ho capito che sono loro che insegneranno a me.
Sono loro che, quando è nata una mamma, sanno come farla diventare una Mamma!

Sono proprio loro il nostro libretto di istruzioni!

Basta capire in che lingua è scritto e cercare di interpretarlo al meglio ;)



mercoledì 11 maggio 2016

Il lato positivo!



O il pensiero positivo, come preferite.
Ultimamente, sono sempre più convinta che siamo un po' fautori della nostra fortuna, del nostro destino.

Non molto tempo fa, quando ancora lavoravo, quando ancora Ettore non era neppure nei miei pensieri, ho avuto un periodo che me ne succedevano di tutti i colori.
Passavo le giornate a lamentarmi, e ogni volta che mi lamentavo mi succedeva qualcos'altro. Al lavoro l'umore era pessimo, questo influiva sulla mia persona, non sorridevo più. Vedevo tutto assolutamente nero. E ogni giorno era sempre sempre peggio. Sono quasi arrivata alla depressione.

Poi qualcosa in me è scattato.

E da quel giorno, le cose sono iniziate a migliorare.
Da quel giorno, ogni giorno cerco sempre di trovare un motivo per sorridere. E in effetti, le cose sono migliorate parecchio.
Più io ero positiva, più vedevo le cose positive intorno a me.

Decisi quindi di reagire.
Di provare a vedere se, forse essendo io un po più positiva, qualcosa sarebbe cambiato.
E così fu davvero.

Decisi di provare a cercare sempre il lato positivo nelle cose che mi accadevano.

Mi ricordo che da bambina guardavo sempre un cartone animato, Pollyanna.
Questa bambina faceva appunto il gioco della felicità, cioè cercare sempre qualcosa di positivo in quello che le accadeva, appunto. E devo dire che non l'ho mai dimenticato. Ogni volta che ero triste ho sempre ripensato a quel cartone animate e lo faccio tutt'ora.
E devo dire che funziona!

Le giornate iniziarono a migliorare davvero. Iniziai a sorridere di più. 

E finalmente non vedevo più tutto così nero.

E provai anche a riflettere sulle cose che mi accadevano. 
Anche a quelle brutte, cercando sempre il messaggio che quella situazione voleva darmi.
Già, secondo me ogni cosa che ci accade non capita mai per caso. 

Le cose che ci accadono hanno sempre un motivo, un messaggio o un dono per noi.
E ho scoperto che, a volte, anche le situazione più cupe possono portare messaggi positivi e nascosti. 
Sta a noi approfondire e cercare la cosa buona, il famoso lato positivo.


Vi racconto solo un piccolo aneddoto.


Qualche tempo fa a Diana venne un brufoletto (se guardate nello foto a fianco si nota) sulla tempia destra. Questo brufoletto non se ne voleva andare. Passano i mesi e comincio a non capire come mai questo brufoletto resta lì insistente sul suo bel visino.
Decido di andare dalla pediatra, nonostante tutti mi dicessero che era solo un brufoletto e che se ne sarebbe andato.
La pediatra mi mandò dal dermatologo, giusto per un controllo. Ma anche per lei era poco più che un brufoletto resistente, anche se ormai erano passati mesi dalla sua comparsa.
In contemporanea notai a mio marito un neo sul torace. Un neo che ha sempre avuto, ma che ultimamente era cresciuto.
Ma lui minimizzava e onestamente era solo un neo, neppure io gli detti troppa importanza. 

Pochi giorni dopo andammo dal dermatologo per la bambina.

Alla fine quel fastidioso brufoletto si era trasformato in una cistina, nulla di grave fortunatamente e quel giorno stesso gliela tolse.

Ma, visto che eravamo lì, visto che la dottoressa era un dermatologo, gli chiesi quasi con superficialità di controllare il neo di mio marito.

Lo vide e glielo asportò il giorno stesso. E dopo qualche settimana ci arrivò l'esito dell'esame istologico sul quel neo. 
Quel neo era un Melanoma. 
Un tumore, per fortuna allo stadio iniziale.

Ecco, questa è una cosa che non è accaduta per caso.

Se Diana non avesse avuto quel brufoletto, quel fastidioso brufoletto insistente che decise di non andarsene, noi non saremmo andati a far vedere mio marito.
E quel melanoma allo stadio iniziale forse oggi non sarebbe oggi stato estirpato e rimasto solo un brutto ricordo.


Ecco, diciamo che dopo questa esperienza, sono stata ancora più motivata a cercare sempre un lato positivo.

Non dico che sono sempre di buon umore o che non mi capitino più brutte cose, ma diciamo che provo ad affrontarle in modo diverso.

Beh, spero che questo messaggio possa portare anche a voi alla ricerca del lato positivo nella vostra vita. 
Io, nel mio piccolo, ci provo ogni giorno!